Ecco le maschere del carnevale oristanese. Il Carnevale di Oristano e della sua provincia è ricco di storia e di fascino, e ogni anno le maschere fanno la loro comparsa nelle rassegne e per le vie dei paesi di tutta la Sardegna.
 
 

Su Componidori

Centro Documentale Sartiglia di Oristano
Su Componidori, il cavaliere semi-dio, è l’enigmatica figura a capo della Sartiglia, la giostra equestre medievale di Oristano che si svolge ogni anno l’ultima domenica e martedi di carnevale. Su Componidori dal momento della vestizione e per tutta la durata della giostra, indossa una maschera androgina, calzari in pelle, camicia bianca, un velo bianco sul capo e un cappello a cilindro nero. Con quest’aspetto sceglierà e guiderà gli altri cavalieri che avranno l’onore di correre nel tentativo di infilzare con la spada una stella. Su Compoidori, per tutta la durata della manifestazione, non potrà mai scendere o cadere da cavallo.

 
 

Karrasegare Osinku


Il Carnevale di Bosa, il Karresegare Osinku, si ha nelle giornate di domenica, lunedì e martedì di carnevale. Coinvolge l’intero paese i cui abitanti diventano artisti di strada esibendosi in drammatizzazioni e canti satirici. Il martedì grasso è la giornata centrale del Carnevale dedicato alla sfilata delle maschere cdi Gioldzi (il Re Giorgio) e le maschere di “s’attittidu” (lamento funebre). Al mattino molto presto le Attittadoras passano per le strade, vestite completamente di nero, piangendo per la morte di Gioldzi e i loro lamenti si sentono per tutto il paese. Al tramonto le Attittadoras spariscono e compaiono le maschere in bianco che rappresentano le anime del Carnevale che sta finendo.

 
 

Sos Corriolos di Neoneli


Le maschere del Carnevale di Neoneli, sono state riscoperte di recente grazie al ritrovamento di alcuni scritti del ‘700. Il copricapo di sughero è composto da corna di daino o cervo. Sulle spalle indossano una pelle di riccio, e sulle schiena delle ossa di animale, che scuotono a rappresentare il ciclo di morte e rinascita tipico di questi riti arcaici. Durante il rito le maschere seguono il suono di un corno disponendosi in cerchio intorno a un fuoco.

 
 

Maschera a lenzolu di Aidomaggiore


Le maschere tipiche del Carnevale di Aidomaggiore, sono le maschere “a lenzolu”: di colore bianco il lunedì, di colore nero il martedì, il giorno della fine del carnevale.

 
 

Sos Cotzulados


Sos Cotzulados, le maschere del carnevale di Cuglieri, è stata riscoperta solo di recente ed molto originale e diversa nell’abbigliamento dalle altre tipiche maschere del carnevale sardo. Sos Cotzulados prendono infatti il nome dalle conchiglie, con le quali queste maschere si ricoprono il corpo, sopra a pelli di capre e altri animali. Il viso è tinto di ocra gialla e sulla fronte portano un corno, che si pensa possa rappresentare la cornucopia.

 
 

S’urtzu e sos Bardianos

Ph: Carla Picciau


S’Urtzu e Sos Bardianos di Ula Tirso sono fra le maschere più suggestive della provincia di Oristano. Viene rappresentato il rapporto uomo-bestia, come in molti altri carnevali sardi. S’Urtzu, indossa la pelle di un cinghiale, un campanaccio e un pezzo di sughero sulla schiena. L’animale viene percosso da sos Bardianos, con il viso e il vestito di colore nero, dotati di un bastone con cui colpiscono s’Urtzu. A questi si affianca anche Maskinganna, altra figura popolare sarda, che di solito rappresenta il diavolo.

 
 

Mamutzones di Samugheo

Ph: Cristiano Cani


I Mamutzones sono le maschere tipiche di Samugheo. Su Mamutzone, annuncia il suo arrivo a tarda sera, col rumore inquietante dei campanacci che suonano al ritmo della sua danza. Il volto è nascosto da un copricapo di sughero con grosse corna caprine sul capo e il viso annerito. S’ Urzu indossa un completo di pelle di caprone nero con un campanaccio appeso al collo, ed è tenuto per la corda da s’omadore, vestito con un manto nero e anch’esso il volto annerito di fumo, che lo pungola e tormenta di continuo.

 
 

Sos Corrajos


Sos Corrajos di Paulilatino, è un’altra di quelle maschere recuperate solo di recente, più precisamente nel 2004, ad opera di un’associazione culturale. E’ possibile vederla durante il Carrasegare paulesu, il carnevale di Paulilatino, o in occasione di sfilate e incontri di maschere sarde.

 
 

Su Corongiaiu


“Su Corongiaiu” è la maschera di Laconi, riproposta di recente dopo anni di oblio. Su Corongiaiu indossa un cappotto di lana di pecora e dei sognali. Caratteristica di questa maschera è l’aspetto impressionante caratterizzato da una grossa maschera di sughero con un grosso naso, una grande bocca, una barba di pelle e grosse corna di capra sulla testa.